Manutenzione per evitare disastri: la storia di due ponti “innovativi”.

Conviviale del 13 Settembre 2018
Relatori: Ing. Marco VERDINA; Ing. Gennaro GUALA.

 

Ponte sul fiume Polcevera 1959 (GE) progettato dal Prof. Morandi e Ponte sul torrente Valleggia 1910 (BG) progettato dall’ ing. Cortese, aspetti in comune: superare un fiume o torrente.

Ing. Marco Verdina e Ing. Gennaro Guala relatori sui rispettivi argomenti.

 


Premessa: ogni opera costruita dall’uomo, per mantenere la sua funzione, necessita di essere manutenuta adeguatamente, ognuno di noi lo sa bene, a partire dalla sua casa !

All’inizio degli anni 60’ si completò il viadotto sul Fiume Polcevera unendo due versanti della Liguria.

Il prof. Morandi progettò un’opera INNOVATIVA con tiranti PRECOMPRESSI rivestiti da calcestruzzo.

L’ingegner Marco Verdina ha illustrato i principi ispiratori della nuova concezione strutturale, e gli aspetti innovativi.

Oggi si dice che quella tecnologia era nuovissima, alcuni aspetti non erano totalmente conosciuti, i trefoli di acciaio “gettati “nel calcestruzzo si sarebbero ossidati più di quanto previsto … ed altro ancora, la insufficiente manutenzione, l’uso intenso del viadotto con carichi pesanti ha portato al crollo.

 


Nel primo decennio del 1900 gli abitanti del Comune di Songavazzo, che dovevano guadare il torrente Borlezza o fare il giro fino a Cerete Basso per andare a Rovetta e in generale sull’Altopiano di Clusone, decisero di costruire un ponte che resistesse alle piene torrentizie. I rovettesi, che non erano interessati, non comparteciparono nella prima fase.

L’ingegner Cortese fece un progetto avveniristico in Calcestruzzo armato con 2 ampie campate voltate, uno dei primi ponti del genere realizzati in Europa.

Ci si chiede ma dove ha trovato le risorse Songavazzo per fare quel ponte?

 


Un regio decreto concedeva fondi, fino al 50% del costo, ai comuni che miglioravano la viabilità in ambiti prossimi, nel raggio di 25 km dalle stazioni ferroviarie, l’Amministrazione Provinciale copriva un altro 25% del costo, quindi al comune restava il 25% che coprì con alienazioni di beni comunali.

L’Ing Gennaro Guala, che ha coordinato la redazione della Pubblicazione “Qui si fa il ponte” ha illustrato gli aspetti tecnici innovativi del ponte, le sue trasformazioni per mantenerlo attuale alle nuove esigenze fino alla chiusura al transito di autocarri, carichi non compatibili con la struttura calcolata 100 anni prima.

 


Due necessità simili, superare un fiume; due soluzioni ardite, una diversa attenzione all’aspetto manutentivo, due finali diversi.

La brevità del testo non consente di approfondire i contenuti delle esaustive relazioni svolte in circa 2 ore, il dott. Sergio Del Bello ha registrato la serata:

Vedi il video: “Storia di due ponti”

 

Ringraziamo i relatori, il cineoperatore e gli ospiti intervenuti numerosi.

I sindaci di Songavazzo, Giuliano Covelli e di Rovetta Stefano Savoldelli hanno omaggiato il Rotary Città di Clusone alcune copie della pubblicazione del ponte di Songavazzo.

 


Si ringrazia il dott. Carlo Dignola, Redazione dell’Eco di Bergamo, per l’articolo che ha preceduto l’incontro.

 

 

“Un ponte di solidarietà per Genova”.

Così si intitola il progetto del Distretto 2032, in collaborazione tra i Club Rotary, Rotaract e Interact della Liguria, che ha come scopo la raccolta fondi per le vittime del crollo del ponte Morandi a Genova.

In particolare il ricavato verrà devoluto alle famiglie che hanno perduto il loro capofamiglia nella tragedia, andando a sostenere materialmente le loro necessità.

Contribuisci anche tu acquistando una maglietta.
Sosteniamo insieme Genova e tutte le famiglie colpite dalla tragedia, c’é ancora tanto da fare.